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Haiku. D'après Roland Barthes (2016)

for Orchestra 

(2.2.2.2. – 4.2.3.1. – 2 Perc. – Harp – strings: 12.10.8.6.4)

Duration: 9'

 

Commissioned by Gran Teatro La Fenice di Venezia, for the project New Music at Teatro La Fenice

Premiere: 17 June 2016, Teatro Malibran, Venice; Orchestra della Fenice conducted by John Axelrod.

Dietro l’apparente intelligibilità degli haiku si nasconde la profondità e il mistero del simbolo e dell’ineffabile. Il senso è ostruito, e l’atto stesso del significare risulta, oltre che superfluo, inaccessibile. Nella scrittura di questo Haiku per orchestra ciò che viene enunciato è ‘opaco’: non viene sottoposto ad uno sviluppo secondo i canoni della tradizione occidentale, bensì ripetuto e osservato. L’immagine è unitaria e molteplice allo stesso tempo, poiché tende a ripresentarsi assumendo forme diverse nelle quali si riconosce tuttavia un principio unitario. La volontà dell’atto compositivo è anti-descrittiva, tendendo piuttosto a catturare l’impressione, espressa solo attraverso alcune fragili ‘istantanee’ che sono, per definizione stessa, ‘intrattenibili’. Lo spazio si riempie di puri frammenti che, pur sfuggendo ad un sistema di significazione, suggeriscono alla percezione dell’ascoltatore una circolarità di eventi possibili. Tali frammenti sono come “un reticolo di gemme, nel quale ciascuna gemma rispecchia tutte le altre e così via, all’infinito, senza che mai si possa afferrare un centro, un nucleo primario” (Roland Barthes, L’impero dei segni). 

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